Lời đăng bởi: 86_15635588878_1671185229650
Ad armato, ov'io ti chiami, i vasi a porta, ov'altro genno intendi, col ferro accorvi, la duvessa, la fretta.
Cos turbata, a voi mi trovi vendetta, colpa inaudita, infame, a denunziarvi io vengo.
Gi, fine Ferrara, chi della vostra sposa ha pianguto in gi, oltraggia il nome e in mutilar guardisce.
M' noto.
E non punisce, e ne sopra Alfonso in vita.
A noi dinanzi, tosto.
Mi attracco.
Quale sia, pretendo che morte io abbia, io al mio cospetto, e sacra ducal parola, al vostro amor ne chiedo.
E sacra io dalla, il prigionier.
E non punisce, e ne sopra Alfonso in vita.
Cos turbata, a voi mi trovi vendetta, ov'altro genno intendi, col ferro accorvi, la fretta.
E non punisce, e ne sopra Alfonso in vita.
E non punisce, e ne sopra Alfonso in vita.
La vostra altezza, o duca, toglier mi fece dal mio tetto a forza da gente armata.
Chieder posso, io spero, don Dio vertai questo rigore estremo.
Capitolo, appresso te.
Io gelo, io trema.
Un temerario osava estetti giorno,
to al ducal palagio,
con man profana,
cancellar l'augusto nome di Borgia.
Il reo si cerca.
Il reo non costui.
Il reo non costui.
Comde il sapete?
E ieri stavano altrove alcuni suoi compagni con miserabullo.
Non vero.
Lo dite.
Siate sinceri e dite se il reo voi siete.
Uso mentir non sono, che della vita stessa, pi caro l'onor mio, tu, Alfonso, il confesso.
Il reo son io.
Miserab.
Vi diedi la mia ducal parola.
Anc'un istante, a vallarmi in segreto.
Alfonso, io bravo.
De seconda voce.
Alfonso, io bravo.
Alfonso, io bravo.