Vista che arrivi, tempevi dei fori e dei scavi, poi tutto ad un prato te trovi, fontana dei trevi che tutto ha pe' te. C'e' stana leggenda romana, legata a sta vecchia fontana, per cui se ce butti un sordino pu' stringer destino a fatte torna. E mentre il soldo bacia il fontanone, la tua canzone in fondo è questa qua. Arrivederci Roma, tu non mi puoi portar. Si ritrova a pranzo a squarciarelli, fettuccine e vino dei castelli, come tempi belli che ne' mortano. Arrivederci Roma, tu non mi puoi portar. Si rivede a spasso in carrozzella e ripensa quella sua bella, era tanto bella che gli ha detto sempre no. Voglio ritornare in via margutta, voglio rivedere la soffitta, dove mai tenduta stretta, stretta accanto a te. Arrivederci Roma, goodbye, au revoir. Porto in Inghilterra i tuoi tramonti, porto a Londra quinità dei bonti, porto nel mio cuore i giuramenti e gli airoviù. Arrivederci Roma.