E tu mi vieni a direche l'uomo muorelontano dalla vitalontano dal doloree in questa quasi indifferenzanon è più capacedi ritrovare il suo pianetafatto di aria e lucee tu mi vieni a direche l'uomo muoree tu mi vieni a direche il mio presenteè come un breve amoredel tutto inconsistenteche preso dai miei sogniio non mi sto accorgendoche siamo al capolineaal termine del mondoe tu mi vieni a direche l'uomo muoreche tutto è oscenoche non c'è più nessunoche sceglie il suo destinonon ci rendiamo contoche siamo tutti in predadi un grande smarrimentodi una follia suicidae sento che hairagionese mi vieni a direche l'uomo sta correndoe che i progressi della scienzaha già stravolto il mondoperò non sa capireche cosa c'è di veronell'arco di una vitatra la culla e il cimiteroe tu mi vieni a direc'è solo odioci sarà sempre qualche guerraqualche altro genocidioe anche in certi gestiche sembrano solidarinon c'è più un individuosiamo ormai tutti ugualie sento che hai ragionese mi vieni a direche anche i più normaliin mezzo ad una folladiventano bestialie questa specie di calmadel nostro mondo civileè solo un'apparenzasolo un velo sottilee tu mi vieni a direquasi gridandoche non c'è più salvezzasta sprofondando il mondoma io ti voglio direche non è mai finitache tutto quel che accadefa parte della vitama io ti voglio direche non è mai finitache tutto quel che accadenon è mai finitafa parte della vita