Sollevo il tempo,
viver di immagine,
un corpo curvo che cercava l'infinito me,
ma non sapevo cosa fossi tu con i tuoi.
Capelli rossi, come in autunno,
si confondevano col colore delle foglie,
mimetizzandoti nei tuoi pensieri.
Sarà la pioggia che laverà i tuoi mani,
sopra il tuo volto che col cielo tu tieni tra le mani.
Guarda i gabbiani lì,
noi vinceremo a questa lotteria,
come la vita passisce per poi volare via.
Dimmi, non è pazzia?
No.
E lo dicevo anche al nostro cane,
quale che fosse quella metà,
non era poi così importante,
oh per niente.
Ma ad ormentarci sotto alle stelle,
e arriva il mare con la spuma delle
onde,
per far crescere quel sentimento tra noi.
Sarà la pioggia che laverà i tuoi mani,
sopra il tuo volto che col cielo tu tieni tra le mani.
Guarda i gabbiani lì,
noi vinceremo a questa lotteria,
come la vita passisce per poi volare via.
Non è pazzia?
No.
Non finiremo come tutti quegli altri,
a domandarci del passato,
ma guardando un altro tramonto insieme,
io e te.
Non finiremo come tutti quegli altri,
a divorarci cuore, membra e cervello,
ma non saremo mai più soli in due.
Non saremo mai più soli insieme,
non saremo mai più soli in due.
Eri tu la principessa verde rame,
che non voleva un cielo sopra un altro cielo,
e che sognava una diversa libertà.
Io ti guardavo tra quelle stelle,
notare e cercarmi col tuo sguardo,
malizioso e disarmante per il mio cuore.
Sarà la pioggia che laverà i tuoi mani,
sopra il tuo volto che col cielo tu tieni tra le mani.
Guarda i gabbiani lì,
noi vinceremo a questa lotteria,
come la vita passisce per poi volare via.
Non è pazzia?
No.
Tu dimmi se è pazzia,
oppure no.