Parlami piano, nei sogni mi sento un po' fragile Tu mi sorridi come nulla fosse Sudo freddo sotto le coperte Quando apro gli occhi e non sei più lì Mi alzo, cado in una felpa E quanto vorrei dormire di più Per vivere un po' di meno E fingere sia tutto ok Distruggo i miei piani con scelte abbentate E ne sento l'amaro Come un campari bevuto di fretta Senza pensarci, per dire un ti amo E non ricordare la risposta Starei sempre lì, nel mio punto cieco E mi verrà in mente ogni tanto Ma durerà un attimo E il cielo è ancora lì per terra Che spetta lo metta al suo posto Ma non riesco Ci cammino sopra ste nuvole E se ti incrocio Perdo i tuoi battiti Giù mi avvicino ma in grigio Anche di notte, come a novembre Chiudo la finestra del petto E non entra più niente E ho perso tutte le foto Di un anno fa Di quando crollavo nel sonno Alle nove di sera Temendo di non risvegliarmi più Ero troppo fragile, giuro Il cuore a quaranta chiedeva pietà Ma poi si scusava Per essere troppo imbadente Tu mi dicevi che fai Non vedi i tuoi occhi Non sono gli stessi Riflettono solo la strada E piangevi Ma io rimanevo impassibile, è vero Avevo tirato le tende così Da non ripelarti le mie debolezze Ma ora lo so Non dovevo Si fotta il mio ego E il cielo è ancora lì per terra Che spetta lo metta al suo posto Ma non riesco Ci cammino sopra ste nuvole E se ti incrocio Perdo i tuoi battiti Giù mi avvicino ma in grigio Anche di notte come a novembre Chiudo la finestra del petto E non entra più niente Il cielo è ancora lì per terra Che spetta lo metta al suo posto Ma non riesco Ci cammino sopra ste nuvole E se ti incrocio Perdo i tuoi battiti Giù mi avvicino ma in grigio Anche di notte come a novembre Chiudo la finestra del petto E non entra più niente