Tu
volevi sempre star bene
come un tonno
che impertinente ruba la scena
di un'oceanica comitiva.
Nuda camminavi in corridoio come se fossi da sola,
pesavi trenta grammi.
Per perdere una notte basta un giorno,
per nascondersi anche il
doppio, per dimenticare tempo.
Ballammo come idioti, sconsiderati e vuoti,
scambiandoci
le mosse e le coppie,
per farci male tanto,
ma nello spazio stretto di una notte,
il primo
che si arrende lancia un grido, un richiamo,
dal cielo un tulipano.
Sulla folla inerme mi son sentito farte per una notte.
Io volevo sempre star bene come il nero,
come il sole del mattino,
filtra dalle
tende del tuo condominio.
Nuda camminavi in corridoio come se fossi da sola,
avevi sedici anni,
e per perdere i soldi basta un giorno,
per gli effetti forse il doppio,
per dimenticare tempo.
Ballammo come idioti, sconsiderati e vuoti,
scambiandoci le mosse e le coppie,
per farci male tanto, ma nello spazio stretto
di una notte,
il primo che si arrende lancia un grido,
un richiamo,
dal cielo un tulipano.
Sulla folla inerme mi son sentito farte per una notte.
Sulla folla inerme mi son sentito farte per una notte.
Tu
volevi sempre star bene come un bimbo,
ma in un appartamento non ti ci trovi bene,
e lo capisco.