ĐĂNG NHẬP BẰNG MÃ QR Sử dụng ứng dụng NCT để quét mã QR Hướng dẫn quét mã
HOẶC Đăng nhập bằng mật khẩu
Vui lòng chọn “Xác nhận” trên ứng dụng NCT của bạn để hoàn thành việc đăng nhập
  • 1. Mở ứng dụng NCT
  • 2. Đăng nhập tài khoản NCT
  • 3. Chọn biểu tượng mã QR ở phía trên góc phải
  • 4. Tiến hành quét mã QR
Tiếp tục đăng nhập bằng mã QR
*Bạn đang ở web phiên bản desktop. Quay lại phiên bản dành cho mobilex

Storia della Resistenza (43-45)

-

Đang Cập Nhật

Sorry, this content is currently not available in your country due to its copyright restriction.
You can choose other content. Thanks for your understanding.
Vui lòng đăng nhập trước khi thêm vào playlist!
Thêm bài hát vào playlist thành công

Thêm bài hát này vào danh sách Playlist

Bài hát storia della resistenza (43-45) do ca sĩ thuộc thể loại Au My Khac. Tìm loi bai hat storia della resistenza (43-45) - ngay trên Nhaccuatui. Nghe bài hát Storia della Resistenza (43-45) chất lượng cao 320 kbps lossless miễn phí.
Ca khúc Storia della Resistenza (43-45) do ca sĩ Đang Cập Nhật thể hiện, thuộc thể loại Âu Mỹ khác. Các bạn có thể nghe, download (tải nhạc) bài hát storia della resistenza (43-45) mp3, playlist/album, MV/Video storia della resistenza (43-45) miễn phí tại NhacCuaTui.com.

Lời bài hát: Storia della Resistenza (43-45)

Lời đăng bởi: 86_15635588878_1671185229650

10 gennaio 1942
circola la bardelletta un po' triste
se perdiamo siamo perdenti
ma se vinciamo siamo perduti
non era certo un'Italia
quella che usciva dal risorgimento
e forse non l'è stata nemmeno durante il novecento
tra nord e sud
notabilato, clero e contado
se lo stato è stato uno tutto il resto
il resto lacerato, il colpo finale
fu una guerra mondiale, poi la rivoluzione russa
che fece tremare il mondo liberale
re che aprirono al dittatore
che finse quell'unità usando propaganda
e terrore alla fine di quell'errore
che inizia questo racconto
quando un secondo scontro coinvolse
tutto il mondo, quella storia la imparammo tutti
sui banchi di scuola, ma su ciò che venne dopo
chi può dire l'ultima parola
tutto inizia con la caduta del Duce
un evento spesso frainteso come un mero
voto di sfiducia e non due tele
differenti, parallele e convergenti
di Vittorio e Manuele, i fascisti più opportunisti
entrambe conseguenti allo sbarco
dei soldati alleati al rischio di essere
trattati dai nemici nei trattati
dopo l'arresto del Duce governa Badoglio
insieme ai vertici militari nel consiglio
del re Vittorio, gli stessi che poi firmaron
l'armistizio di settembre
fuggirono con il re da Roma
invece di difenderla dai nazi che occupavano l'Italia
morirono migliaia, ciofaloni in ogni altra rappresaglia
mentre il generale Roatta nota come si mangia e dorme
lamenta che dopo la fuga è senza uniforme
ma anche l'Italia ormai non è più uniforme
il suo esercito è dissolto
il territorio suddiviso in due dal fronte
il nord dello stivale occupato dai nazi
è dato al Duce liberato
lo chiamarono Repubblica Sociale
ma fu lo Stato che col bando Graziani
arruolò soldati mandati contro altri italiani
ossia i partigiani
le brigate
Garibaldi, comuniste
le fiamme verdi cattoliche
giustizia e libertà
le azioniste
un movimento vario e ben poco unitario
tra chi vuole insurrezione
e chi solo liberazione
uniti contro l'avversario
che li obbliga a nascondersi sui monti
protetti dai contadini
ma sempre pronti agli scontri
o scovati per delle azioni
torturati e fucilati
ed esposti in pubblico
per tenere gli altri ben sedati
come in piazzale Loreto
a Milano agosto 44
15 cadaveri esposti dopo il misfatto
per questo fu proprio lì
che la vendetta partigiana
nella stessa piazza
fece macelleria messicana
tornando al 43
sono in tanti disorganizzati
partigiani e soldati
questi ultimi abituati
alla logica della guerra
e non quella della guerriglia
e come a San Martino
perde chi si stringe in poche miglia
alcuni vogliono formare un esercito unito
ma ogni attesa
fra il tempo al nemico
che mette in atto un uccidio
non si contano violenze
casi di vita sofferta
ad ogni azione scoperta
come Roma città aperta
ma è questa esperienza
che seleziona la resistenza
è la prima fase
dedicata alla sopravvivenza
saccheggi, assalti e depositi
di armi e carburante
e solo in primavera
per la guerra sarà rilevante
intanto a fianco alla resistenza armata
cresce la resistenza di fabbrica
che è sempre più organizzata
nel marzo 44
lo sciopero generale
un primo segnale
ma è ancora l'aurora
e finisce male
gli alleati approvano
la resistenza
sospettosi
anche perché i comunisti
sono sempre più numerosi
è passato l'inverno
proprio il PGI
con la svolta di Salerno
accetta il re Badoglio
ed entra nel governo
nel mentre a Montecassino
i nazisti resistono
e sopra la linea
continua il rastrellamento
terroristico
in via Rasella
Roma è partigiana
la strage
terribile e audace
che rende l'Aquila
ancor più rapace
per ogni morto
ben dieci
prigionieri
fucilati
fosse ardiatine
a 335 esterminati
poi a giugno
Roma vi è liberata
dagli alleati
ad agosto
Firenze insorge
senza e prima dei soldati
fu un'estate di avanzate
di crescita partigiana
nascevano anche repubbliche
come quella ossolana
destinate a fine estate
a crollare col contrattacco
come l'illusione di vincere
nel 44 si stava
come d'autunno
sugli alberi fogli
ma credendo
che il vento fischiasse
di essere alle soglie
di un avvenire
che non è mai venuto
in quell'autunno
il fischio è stato
poi strozzato
e tutto è rimasto muto
Salò
iniziò a creare
reparti speciali
come raposi
a repressioni
antipartigiani
sempre più terrore
piani più violenti
e così
l'appoggio contadino
diminuisce
dopo i rastrellamenti
gli alleati
a Bologna
a novembre
si fermano
e col proclama di Alexander
le guerriglie terminano
mancano i fondi
molti lasciano i monti tristi
e giù in città
affrontano i rischi
dei gappisti
ma il CLN
vi è riconosciuto
dal governo a Suda
anche se gli alleati
in cambio dell'aiuto
hanno già ottenuto
la conferma
che alla fine
i partigiani
deporranno le armi
ciò che in Grecia
non è avvenuto
e così
dopo il tramonto
ritorna una nuova aurora
con la primavera
la resistenza
rinasce ancora
questa volta
con molti più componenti
l'avanzata alleata
e i moti del popolo
divampano come incendi
nelle metropoli
vengono occupati
gli impianti
salvandoli
dai nazisti
tra sogni bebresti
infranti di consigli
di gestione
purazione
spropria e collettivizzazione
la forza cresce
insieme all'illusione
in questo clima
che avviene l'insurrezione
è l'unico evento italiano
in cui al centro
c'è la popolazione
che ha rischiato la vita
non solo per la libertà
ma per quella giustizia
che mancava fin dall'unità
no è troppo
i partigiani limitizzi
ne elimini i vizi
pensa all'eccito di Porcius
in cui le brigate Osoppo
socialcattoliche italiane
attaccate da brigate comuniste
asservite alle Jugoslave
persero ben 17 partigiani
lì il vile traditoro
fu quello che torne di un mito
il comunismo
smoltito
e nessuno pagò per quei reati
ora capisci
perché fu togliati
a salvar criminali amnistiati
no
tu guardi le foglie
e perdi l'albero
il bilancio non va falsato
da un caso isolato
per quanto barbaro in fondo
se l'amnistia fosse slava
ed anti-italiana
come mai fu estesa
con l'egemonia democristiana
tu confronti
e confondi casi singoli
con un armadio della vergogna
con settecento fascicoli impuniti
li trovi in tutti i partiti
ma compiere gesti atroci
per vent'anni
non sono stati i miei miti
ma allora avevo ragione
tu non fai storiografia
per te partigiani
sono eroi di una mitologia
mi stupisci
che caduta di stile
per chi ama la filosofia
giustificar l'omicidio genitile
ah
tu credi forse
che essendo solo verbali
le violenze dei filosofi
siano meno criminali
ma anche le parole
sono manganelli
se elogiano i manganelli è
ciò che dimenticò Montanelli
in ogni caso
nessuno nel CLN
lo ordinò
ogni partito
escludendo il PCI
lo deplorò
ma sarà proprio la fiducia
nella giustizia legale
a render poi le pure azioni
poco più che un'illusione
la prima inchiesta
sull'8 settembre
è un vizio
si indaga
sulla mancata difesa di Roma
ma non sull'armistizio
limite posto da mani
che non vogliono forse
sporcare l'immagine
degli anglo-americani
ma Roatta fugge
prima di essere condannato
e poi negli anni della guerra
fredda il suo caso
viene archiviato
e così finirono nel niente
i processi per i fratelli
Rosselli
crimini di guerra
e quell'8 settembre
rimosso
come le donne partigiane
escluse dalle sfilate finali
come dalla storia ufficiale
col fascismo
non era certo
crollato il patriarcato
e nemmeno il fascismo
è in fondo
è stato del tutto estirpato
in ogni caso
se anche nell'insurrezione
la folla è stata guidata
da un'illegale legge del taglione
io non evoco un tribunale egheliano
ma non è di certo un caso
se il triangolo della morte è Emiliano
dove lo squadrismo agrario
aveva repressi i braccianti
le vendette illegali
continuarono anche più avanti
ma questa è un'altra storia
in cui il piombo ce l'hanno in tanti
anche la polizia
che spara sui manifestanti
un terribile pensiero mi prende
perché mi sono impegnato in questa lotta
perché sono qui
quando tanti più sani e forti di me
vivono tranquilli
sfruttando la situazione in ogni modo
ripenso alla mia vita di studio
al mio lavoro su Heidegger interrotto
perché ho abbandonato tutto questo?
mi ricordo
con precisione
una strada piena di sangue
un carro con quattro cadaveri
vicini al monsotto
il cantoniere che dice
è meglio morire
che sopportare questo

è allora che ho deciso di gettarmi allo sbaraglio
avevo sempre odiato il fascismo
ma da quel momento
ho sentito che non avrei più potuto vivere
in un mondo che accettava qualcosa di simile
fra gente che
non insorgeva pazza di furore
contro queste belve
una strana pace
mia mamma

invade l'animo a questo pensiero
ripeto dentro di me
non potevo vivere accettando qualcosa di simile
non sarei più stato degno di vivere

Đang tải...
Đang tải...
Đang tải...
Đang tải...