Ho bisogno di amore,
me l'hanno dato,
ma non sono un attore,
non sto su un palco
Anche se in un futuro lo vorrei tanto,
dividerlo con te,
con gli amici a fianco
Ma cosa ho fatto ormai?
A partire al conto di ciò che scrivo
Forse ho raccolto quello che vivo,
non punto a monto con le vicino
Nelle tasche un vuoto e non so colmarlo,
non servono chiavi,
non servono spicci
Non serve l'odio a ciò di cui parlo,
non mi sono un motivo e smetto di farlo
Forse non so ancora niente su di te,
poi niente di me,
ma niente di che
Dico sempre congnuno per sé,
ma finisco a chiederti se
Ti va poi di uscire,
di andare fuori,
così che mi racconti dei tuoi dolori
Senza farmi domande se vivo o mori,
con davanti bevande vuote milioni
Dubbi che passano nella testa,
tutti che parlano della stessa
Frutti che cadono e poche gesta,
pezzi che la vita non sia complessa
E scusami se ne faccio troppe,
non so più dove andare di notte Me lo chiedi già tutte le volte,
poi pezzo a fondo a quelle risorse
Mi hanno fatto cambiare visione,
forse ho usato già molte parole Ti ripeto mille stesse cose,
ma non ti stacchi mai
Non trovo più me stesso in mezzo,
troppe strade non ci penso Resto e provo a darmi un senso,
ma non riesco più
C'è chi serve l'amore,
a chi serve spazio,
che deve stare largo pure da solo Pure io ci ho pensato,
ma era uno strazio,
che la metà mi basta ed avanzo ruolo
Quello che voglio,
quello che non ti racconto,
quello che prova di là dell'orgoglio
Quello che trovo cercando nel luogo che sempre mi porta con forte,
non c'è più
Forse era un'invenzione,
una delle miele immaginazioni Era forse il
dolore che sento quando sei distante per ore
Non è l'umore che ci fa star male,
e non è normale,
neanche col fiore
A prezzo finale,
il mi se è normale,
e non trovo più me stesso in mezzo,
troppe strade non ci penso
Resto e provo a darmi un senso,
ma non riesco più
Non trovo più me stesso in mezzo,
troppe strade non ci penso
Resto e provo a darmi un senso,
ma non riesco più
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