Ti immaginavo, Rebecca,
come ogni germoglio del mio giardino,
questo il canto notturno che verrà in mio ricordo
in ogni giorno salvaggio.
Ti volevo tanto e già ti vedevo nel mio rettino,
questo il
canto diurno che andrà in ricordo di tua madre nei primi di maggio.
Immaginavo di vederti creare i tuoi primi passi,
di darmi le mani e poi di farti spingere
sull'altalena,
di vederti piangere
e farmi diventare così piccolo,
di vederti ridere
e crescere meglio di quanto avessi fatto io.
Quanto mi avresti amato, Rebecca?
Quanto?
Quanto ti avrei amata?
Quanto ti avrei amato?