L'ignoranza è una donna grassa
Nel paese dove ti ammazzerebbero in piazza
Per un opinione o la bocca sporca di sangue
Diranno il mio nome da un televisore al plasma
Al grilletto facile, chi lavora coi pollici
È un artista che dipinge rosso cremisi
Ed ha un vestito che odora di lacrimogeni
Dirige un'orchestra che suona tra urle gemiti
Tradizionale l'Italia della famiglia
Da pubblicizzare un sorriso uno spot barilla
Abbraccia una prole cresciuta come balilla
Col fumo negli occhi stampato nella pupilla
Qui che la paura è la scusa della rivista
Qui che la cultura la curano per zittirla
Faccio un refill di brugia tutta
finta Questa storia italica bellissima
Qui dove i segreti li chiudono nel cemento E
qui dove le truffe le chiamano investimento
Qui dove il prodotto più venduto dal paese Da
cent'anni a questa parte rimane in silenzio
Corri sul posto non è questione di attrito
Nei *** mi parla di chilo un bambino rachitico
So che l'algoritmo che diffonde la voglia è di schifo
So che questo ritmo ci può uccidere per questo vivo
Dimmi lo che ti ripaga per le stronzate che scrivi
L'ignoranza che dilaga più campi aperti che libri
Panopticon,
nemesi,
talloni d'Achille prendono a vite i demoni
Scrivo dal ticcio spolpato come un riccio
Tanto tutti finiamo a dare fosforo sotto il
terriccio Non sento più un briciolo di un'emozione
Sembra prendo il volo da sto piccolo
spicco A lei si apre uno spicchio
Se si guarda allo specchio la pupilla si allarga
Sembra una piazza di spaccio Ma serve
più aria c'è inflazione d'ossigeno
Vince il più sveglio se il clima è soporifero Panopticon