Macchie d'estate,
statue di sale,
punte da tanti spray
le docce dolci, schiume di sciamperie,
schiumi stappati di minerale,
ghiaccio da bere al bar,
nemmeno l'ombra di un posto all'ombra c'è.
E tutti i matti sono tutti qui,
tutti i vicini e amici il venerdì,
vivono in tempi allegri, sono in vena di pazzia,
brucia la schiena e qualche nostalgia.
Pipi da spiaggia,
nasi arrostiti con la ciliegia su,
facce di bronzo belle senza pietà,
fichi dall'India o da Parigi,
uno che annega un po',
per un amaro amore che si insappiò.
Era un castello in aria ed eri tu,
lo ha preso l'onda e non me lo dà più,
bionda dei tempi d'oro,
passa e spassa la favola,
tra gli amichetti d'oro sopra il vignale.
Pipi da spiaggia,
nasi arrostiti con la ciliegia su,
facce di bronzo belle senza pietà,
mi passano addosso ore di mare e poi mi passi tu,
fai un buffo tuffo ed io non ti cerco più,
niente da fare il mare che è così,
ti mette in mezzo con spavalleria.
Il mare non è acqua, passa e non finisce mai,
va dalla spiaggia galleggianti voi.
Il mare non è acqua, passa e non finisce mai,
il mare prende bagna e porta via.