Ti voglio tanto bene,
simpatico furbetto,
ti penso con amore,
sul trespolo mi metto,
mi concentro bene,
gufo e mi rilasso,
sperando nella legge del contrappasso.
Se fai il tinto cieco non ci devi più vedere,
se fai il tinto sordo non ci devi più sentire,
devi sperimentare ogni brutta malattia,
te lo auguro di cuore,
speriamo così sia.
Diarrea fulminante e un pochino di malaria,
candidosi orale e l'influenza aviaria,
rabbia laringite e mononucleosi,
sifili de colera e osteoporosi,
bustole giganti ed erbe sanguinale,
il colpo della strega e l'artrosi cervicale,
porforacissite,
tifo ed acetone,
e una precocissima eiaculazione.
Non succede, ma se succede,
non succede ma non si sa mai.
D'altronde c'hai ragione, ma chi te lo fa fare?
Meglio stare a casa che andare a lavorare,
parcheggio garantito e soldi a fine mese,
altro che l'America, questo è un gran paese,
ma io vorrei una bomba sotto la tua villa,
trovarsi nel tuo letto ingrippati tre gorilla,
e mentre ti contorci con la febbre gialla,
finirsi con tre tori inferociti in una stalla.
Non succede, ma se succede,
non succede ma non si sa mai.
Un calcio da un cavallo,
nelle parti basse, fratture e contusioni,
come se piovesse,
le rughe anche sul naso,
e piaghe sulle mani,
le zecche e i pidocchi,
molto più dei cani.
La nostra è una gufata, e è fatta con amore,
e la dedichiamo anche al tuo dottore, sarebbe
proprio bello,
già da domattina,
rovarvi tutti e due,
seduti in carrozzina.
Non succede, ma se succede,
non succede ma non si sa mai.