Cosa vuoi, Kitty?
Ok, volevo dirti che quando ieri ci siamo guardati ho capito
Bravo, cos'hai capito?
Eh beh, ho capito, insomma, non prendiamoci in giro, ho visto come mi hai guardato
Ma cos'è? Ma dici?
In effetti siamo coetanei e lavoriamo insieme da anni
Non so come ho fatto a non accorgermene prima
La risposta è sempre stata lì a due cubicoli di distanza
La distanza fa sempre dei danni, che ci sia o che non ci sia
In questo caso eravamo tutti
Ascolta, ascolta
Un po' vicini per vederci da fuori e realizzare
Ma non è tanto la distanza quanto la costanza
Di vederci ogni giorno e costruire questa nostra cosa
Io credo tanto nella costanza
Ecco perché non ho specie di amatica
Ascolta, ascolta, scusa Kitty, senti
Dimmi cosa posso fare per te, dimmi
Beh, pensavo che dovremmo dare una possibilità a questo sentimento
Ma cosa senti? Ma di che cosa stai parlando?
Ma ok, prendiamoci un caffè
Conosciamoci meglio
Va bene, ci vediamo là, va bene, ci vediamo lì
Ciao, ciao, ciao, ciao, ciao
Ok, ciao
Oddio, ha detto di sì
No, ci credo, sarà meraviglioso
Ci sposeremo, faremo tre figli
Prenderemo una villetta nelle prime colline
Con un grandissimo steccato bianco
Prenderemo due cani, grandi ma affettuosi
Non sento più il bisogno di morire
Non voglio più buttarmi sotto un treno sotto al tram
Non lascio acceso il gas ed ho buttato nella mette
Perché mi hai detto ti richiamo io
Ho tolto già la fune dalla trave
Ho preso tutto il tavolo e l'ho dato al gatto che
Non sembra più contento di vedermi e se non chiami
Riapro la finestra e mi butto dal treno
Te
Non sento più il bisogno di morire Non cerco più la morte la mattina nei caffè
Non lascio acceso il gas e dopo un tato nella mente Perché mi hai detto ti richiamo io
Ho tolto già la testa dal mio forno Ho i posti tutti sani e senza tagli
E sai perché? Nella dispensa non c'è più cianuro
E se non chiami riapro la finestra e mi butto da te
E mi butto da te
E mi butto da te
E mi butto da te
E mi butto da te
E mi butto da te
E mi butto da te