Le scarpe da tennis bianche e blu,
seni pesanti e labbra rosse,
e la giacca a vento.
Oh, Marta, io ti ricordo così,
il tuo sorriso, i tuoi capelli,
fermi come il lago.
Lugano, addio,
cantavi
mentre la mano
mi tenevi.
Canta con me,
tu mi dicevi, ed io cantavo
di un posto che non avevo visto mai.
Tu
mi parlavi di frontiere,
di finanzieri e
contrabbanno,
mi scaldavo ai tuoi racconti.
E mio padre, sì, tu mi dicevi,
qua su in montagna combattuti.
Poi del mio mi domandavi,
ed io pensavo a casa.
Mio padre è fermo sulla spiaggia,
le reti al sole,
i pescherecci in alto mare,
conchiglie
e stelle,
le bestemmie e il suo dolore.
Oh,
Marta, io ti ricordo così,
il tuo sorriso, i tuoi capelli,
fermi come il lago.
Lugano, addio,
cantavi
mentre la mano
mi tenevi.
Addio, cantavi,
e non per falsa ingenuità,
tu ci credevi.
E adesso anch'io che sono qua.
Marta, mia addio, ti ricordo così,
il tuo
sorriso, i tuoi capelli,
fermi come il lago.
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