Fernando Pessoa chiese gli occhiali e si addormentòe quelli che scrivevano per lui lo lasciarono solo, finalmente solocosì la pioggia obliqua di Lisbona lo abbandonòe finalmente la finì di fingere fogli, di fare male ai foglie la finì di mascherarsi dietro tanti nomidimenticando Ophelia per cercare un senso che non c'èe alla fine chiederle scusa se ho lasciato le tue manima io dovevo solo scrivere, scrivere, scrivere di mele lettere d'amore, le lettere d'amore fanno solo riderele lettere d'amore non sarebbero d'amore se non facessero ridereanche io scrivevo un tempo lettere d'amore anche io facevo riderele lettere d'amore quando c'è l'amore per forza fanno rideree costruì un delirante universo senza amore dove tutte le cose hanno stanchezza di esisteree spalancato dolore ma gli sfuggì che il senso delle stelle non è quello di un uomoe si rivide nella pena di quel brillare inutile, di quel brillare lontanoe capitar di che dentro quel negozio di tabaccherie c'era più vita di quanta ce ne fosse in tutta la sua poesiae che invece di continuare a tormentarsi con un mondo assurdobasterebbe toccare il corpo di una donna, rispondere a uno sguardoe scrivere d'amore, e scrivere d'amore anche se si fa ridereanche quando la guardi, anche mentre la perdi quello che conta è scriveree non aver paura, non aver mai paura di essere ridicolisolo chi non ha scritto mai lettere d'amore fa veramente riderele lettere d'amore, le lettere d'amore di un amore invisibilele lettere d'amore che avevo cominciato magari senza accorgermile lettere d'amore che avevo immaginato ma mi faceva rideremagari fossi in tempo, se avessi ancora il tempo per potertele scrivereSottotitoli creati dalla comunità Amara.org