La sera si rimesta, la solita minestra di calcola e tempesta cambiando le parole gli addendi del fattore non cambierà colore, me l'ha detto anche il dottore
Penso bene il Niccolò e pensando siano io
La notte è uguale al giorno, l'andata è di ritorno, feriale tale qual
Al giorno più festivo è un fatto artificiale o forse primitivo
Insomma non lo so questa notte che farò, penso bene il Niccolò e pensando vicino la faccia alla cartina e poi grido
E voglio essere centurino di tasca in tasca senza capire dove vado a finire, in quale porsi abbedidire
E voglio essere centurino il restaurante dell'ambulante disegnato col turbante sulle carte del mio atlante
Se la misura è colpa, il calcolo nell'ombra
Farà un'altra conta, cercando altre strade, paesi incontrati
Paesi delle fate, questa notte vi amerò, penso bene il Niccolò e pensando ci penso
Guardando la cartina poi grido
E voglio essere centurino di tasca in tasca senza capire dove vado a finire, in quale porsi abbedidire
E voglio essere centurino l'attendante dell'ambulante disegnato col turbante sulle carte del mio atlante
Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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Di cuore da tutta la piccola orchestra