Avrò una nuova season, vado al campetto WilsonPrendo la bici, Tari Skipson, tiri da tre missionPer migliorare il tiro, mi trovi con Joe in giroFare gli artisti è un rischio, in un quartiere a rischioChi me ne fotte, insistoTu non lo sai che ho visto, chi me ne fotte, insistoQuesta non è una sitcom, fumavo la notte al mondoA volte ci ho perso il sonno, per aspettare il giornoE dire fanculo al mondo, renditi contoSono uno stronzo qualunque, che non arriva mai al dunqueStorie di storie presunte, uomini affogano in questa palutaIl tempo si ferma, il cuore si chiudeE ogni respiro che rimane dentro si illudeAnzi, e tutti scono le caduteOcchi non vedono che è vedutoCassetti di sogni dentro un bauleSogno le dune, ma ci arrampichiamo sulle duneLe pianure, dolce e l'amaro come carrubeGiocai col futuro ma poi si ruppeNel mio quartiere, tra bulli e bubeRiviamo noi perché ci hanno staccato la luceSiamo un barlone, lagune, paure, lagune, saluteRime che potrei scordarvele tutteMa una Ferrari dentro un boosterPerché c'ho fame e tue tante scuseSto in volo da un pezzoE ho solo un pezzo di paracaduteVinte perdute, racconto del posto e di storie crudeLa notte le grida di storie muoveQuando non ci sei, e trovo il tempo per tuttoGuardi che posto stiamoSono mesi ormai che mi tuffo nelle mie lacrimeE dovrei tornare al mio mareChe non mi ha mai abbandonatoHo solo un pezzo di paracaduteMa ci sono ben saldatoPerché nessuno mi ha mai salvatoGuardi che posto stiamoE mi mettevo al sicuro nelle mie lacrimeE mi sentivo protetto dalla sua manoDovrei tornare al mio mareQui non mi ha mai toccatoVite affacciate sul golfoVite recise di colpo, vite lontaneVite legate da un filo rossoGiorni che seguono notti in sonnoI sogni che lasciano orfaniLacrime tracciano solchiFiori che nasconoStortiAmori acerbi danno frutti dolciChi è nei cieli solo lui può assolverciPensieri sono dubbi enormiCarcerieri che hanno illuso in moltiAlcuni tagli sono più profondiMa gli estremi so chi può risolverliIl mercurio scende sul termometroIl tiro sul cappuccio del MontgomeryConfio con Joe, con lui scongioniCercavo musica in cui riconoscerliStavo da solo seduto sul marmo dei porticiProvando la luce dai lampioni alogeniMi stanno i palmi, gli squeeze circolavanoTredici, dodiciVite col mare davantiMa con gli orizzonti ristrettiI vostri stessiI giovani e i vecchiI soliti appettiAttimi eterniIl tempo che corre su orologi fermiPer le grinaggi paganiFra gli ultimi parapertiQuando non ci seiE trovo il tempo per tuttoGuarda in che posto stiamoSono mesi ormai che mi tuffo nelle mie lacrimeE dovrei tornare al mio mareChe non mi ha mai abbandonatoHo solo un pezzo di paracaduteMa ci sono ben saldatoPerché nessuno mi ha mai salvatoGuarda in che posto stiamoE mi metto al sicuroNelle mie lacrimeE mi sentivo protetto dalla sua manoDovrei tornare al mio mareChe non mi ha mai toccatoGuarda in che posto stiamo