Con quegli occhioni grandi grandi che tu
ci fai vergognare
per non aver saputo dare asilo
al sogno tuo di amare.
Se penso all'abito da sposa rosa
e la valigia blu,
non ti hanno
dato il tempo di indossare
la libertà.
Se l'occidente ti ammaliò con i cicalecci,
l'Oriente Estremo ti fermò con le sue
leggi e adesso vivi un giorno eterno.
Farfalla mia,
sparite in maggio tra gli inganni dei serpenti,
di maschi sorti al sacrosenso della vita,
da quelle mani che di umano non hanno niente,
se già più là.
Saman,
sarai,
danza per noi,
sul velo ipocrita di chi spegne la musica,
ritornerai,
Saman, sarai,
la metamorfosi di un fiore nel deserto.
Con quegli occhioni che sgranavi al mondo,
grani dispersi di un rosario,
bocca di rosa
trame tra i capelli,
icona muta di un calvario,
le religioni vere tra le ortiche,
carte truccate
non rivelano Dio,
sangue versato non genera spighe e tu scappavi dalla schiavitù.
Se l'occidente ti ammaliò con i cicalecci,
l'Oriente Estremo ti fermò con le sue leggi
e adesso balla un giorno eterno,
lontano ormai da quest'inferno.
Farfalla mia, è l'esultero
nell'ospartitutel, dolore.
Saman, sarai,
risuonerai,
canta un sogno all'alba,
dentro
i tuoi limbroni risorgerai,
Saman, sarai,
la metamorfosi di mille fiori dentro il petto
nel deserto.
Gersomina con le spine di una rosa.
Sarai nel vento che accarezza l'autunno,
a raggio di sole, nelle notte d'inverno,
in poco piovana, sopra il grano, in estate,
perché una rondine,
alla primavera,
sarai Saman.
Đang Cập Nhật
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