E' una costituzione che apre le vie verso l'avvenire, non voglio dire rivoluzionaria
perché rivoluzione nel linguaggio comune si intende qualche cosa che sovverte violentemente,
ma è una costituzione rinnovatrice, progressiva.
Il regno d'Italia, ereditò dal regno di Sardegna, lo statuto albertino, nome scelto da Carlo Alberto
in quanto costituzione suonava troppo a Giacobino, era una legge concessa e flessibile, ossia il re a deciderne il destino
mentre dopo il referendum la repubblica ora va fondata e la costituzione non può più essere calata
dall'alto di una sovranità alata, va invece elaborata dall'assemblea che dal basso è stata votata
evitando la dittatura in ogni manifestazione, come abuso dell'esecutivo, come discriminazione
per sesso, razza, lingua, religione, opinione o condizione, grazie al diritto all'occupazione
togliati Palmiro, Ercoli, pseudonimo.
Da clandestino succeduto a Gramsci, alla guida del partito, propose di scrivere Repubblica
di lavoratori, bocciata per timore di far favore alle classi inferiori, ma dimentichi che fu
un burattino di Stalin, girando lo sguardo anche da reati micidiali, come l'omicidio
del trotschista spagnolo Andre Onin, che nel 37 venne ucciso dall'NKVD.
Certo non fu un sicario, ma è arduo giustificarlo col clima persecutorio che lo convinceva a
farlo, era tanto colto quanto ambivalente, come nel dibattito dell'assemblea costituente
in cui difende un socialismo democratico senza rivoluzione, ossia la democrazia come
agone in cui raggiungere l'egemonia, ma fu un'illusione, gli elettori in quell'arena
restarono gladiatori, ma almeno nella Costituzione il suo intervento si sente particolarmente
nella sezione sulla struttura economica mista della nazione, che gli vide come un'occasione
di progresso e sulla carta aveva ragione, anche per lui se l'articolo 36 dà diritto
al lavoratore ha una retribuzione in proporzione al suo lavoro, in ogni caso sufficiente a
fornire un'efficacia.
Formare famiglie libere in grado di vivere dignitosamente, se al 38 i cittadini inabili,
infortunati o malati, come anziani e disoccupati, van sussidiati, così come gli altri articoli
che limita la proprietà privata, che può essere in certi casi espropriata, certo intanto
fu autore dell'amnistia già citata, ma anche lì il suo contributo fu la parte più sensata,
legge concordata, col governo quindi manipolata e forzata, fino a far perdere senso al compromesso,
lo stesso destino subì la legge fondamentale, ci vollero quasi dieci anni per attuare,
fare udienze della corte costituzionale, e poi altri quindici per avviare il voto regionale,
in quest'ultimo caso non fu di certo un caso, si temeva di consegnare le regioni ai nemici
dei padroni, e così tanti altri articoli sono ancora programmi, tutti da compiere, quanto
lavoro abbiano davanti a rendere possibili quelli economici, fu la convergenza tra i
due mondi ideologici, i comunisti richiedevano più intervento statale, in accordo con alcuni
cattolici, anche qualche liberale, in fondo già nel codice di Camaldoli la dottrina
cristiana prevedeva la tutela della persona con la sua proprietà, ma limitata dalla giustizia
sociale, solidarietà e carità, e anche questo era l'effetto di un economista e manager
dell'IRI, paromettono degli uomini vicini a Beneduce, ispirò il codice nel 43, e un
altro grande economista Federico Caffè fu consulente di Ruini, colui che guidò i 75
deputati, incaricati di scrivere i primi progetti che poi emendati, sono diventati la costituzione
keynesiana come gli uomini citati.
Io ho un'idea di che cosa penserebbero vedendo le riforme costituzionali che stanno tradendo
lo spirito di ogni articolo, come l'81 stia al bilancio dello Stato, oggi decainesizzato,
ma almeno stavolta voglio sorvolare sull'attuale, tornando al passato, non per nostalgia o rimpianto
materiale, si stava peggio, ma quel clima intellettuale lasciava speranza a chi voleva
rovesciare il capitale, guarda che i nostri nonni si sono spaccati le schiene, lo ripetono
per farci amare le nostre catene, le stesse che molti nonni speravano di spezzare, in
quell'anno elettorale che vi accingo a narrare.
E a sapere intendere dietro a questi articoli, ci si sentono delle voci lontane, delle voci
lontane, quando io leggo nell'articolo 11 che l'Italia rifugia la guerra come strumento
di offesa alla libertà degli altri popoli, la patria italiana in mezzo alle altre patrie,
ma questo è mazzino.
Questa è la voce di mazzino.
Io leggo a proposito delle forze armate, l'ordinamento delle forze armate si informa allo spirito
democratico della Repubblica, l'esercito di popoli, ma questa è di arrivare.
Grandi voci lontane, grandi nomi lontani, ma ci sono anche umili nomi, voci recenti.
Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione.