Ci
ascoltano al telefono, ci guardano i satelliti,
ci tracciano nel traffico,
controllano gli acquisti,
ci rubano le password,
ci prugano nel bancomat,
ci radiano, ci scammerizzano, ci perquisiscono.
Eppure non mi sono mai sentito così libero.
Perché
io danzo?
Perché io danzo?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Ci sonnano le cellule, controllano
i richiuti,
ci stiano telecamere piassate sui semafori,
ci seguono con radar,
ci usano
per i calcoli,
controllano le cose che guardiamo alla parabola.
Eppure non mi sono mai sentito
così libero.
Eppure non mi sono mai sentito così libero.
Perché io danzo?
Perché io
danzo?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Si esaminano il sangue, ci prendono le impronte,
si scatano una foto quando attraversiamo il ponte,
controllano le cose che si fanno la
domenica,
ci fanno propaganda elettorale nella predica,
ci impongono censure sulle cose da sapere,
ci danno indicazioni sulle fonti di piacere,
ci dicono cosa bere,
ci copiano un stile,
ci giudicano in base a quale zona uno vive.
Restiamo in fila ore per passare la dogana,
ci timbrano la mano per uscire dal locale,
ci instigano ad essere nemici di qualcuno,
censinano sospetti sugli affari dei vicini.
Eppure non mi sono mai sentito così libero.
Eppure non mi sono mai sentito così libero.
Perché io danzo?
Perché io danzo?
Sulla
frontiera?
Sulla frontiera?
Perché io danzo?
Perché io danzo?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Tra il mediocrista e l'estratista,
tra il privatista e il masmahista,
tra il passatista e il futurista,
tra il giornalista e il realista,
tra il tenebrista e il solarista,
tra il dolorista e il piacerista,
tra il localista e il globalista,
al centro dell'umanista,
io danzo?
Io danzo?
Io danzo?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Sulla frontiera?
Io danzo?
Io danzo?