Carissimo Bennato, il cielo sia lodato, a te la dea Fortuna ti ha baciato.Ricordi quante scale, non solo musicali, ti han fatto fare quei discografari.Ma tu come Pinocchio, provavi e riprovavi, e oggi sei il mostro degli stadi.Illustrissimo Guccini, esimio professore, che a tutti gli italiani fai lezione.Insegnami il segreto che hai nelle canzoni, e forse maledire il capitale.Oppure da statale.Che fa doppio lavoro, col ventisette, ci compri le sigarette.Se creperò d'invidia, ma ancora non lo so, ma certo, al suicidio, io non ci arriverò.Io no, volevo diventare, nemmai diventerò, ma fatemi cantare.E mi difenderò.Angelico Branduardi, maestro di violino, tra fiere e pulci d'acqua, è il tuo destino.E' il tuo destino.E' il tuo destino.E' il tuo destino.E' un generale pluridecorato, e quando c'è Beniti, applaudono gli iscritti.Domenica, alle feste dell'Unità.Zerissimo Guccini, esimio professore, che a tutti gli italiani fai lezione.Renato, come Icaro hai volato, però le penne tue non hai bruciato, se almeno Lucia Dallapassasse a me la palla e mi telefonasse tra vent'anni, al centro della musica potreitrovarmi anch'io, domani o forse l'anno che verrà, se creperò di invidia, ancora non lo so,ma certo al suicidio io non ci arriverò, io no, volevo diventare e mai diventerò,ma fatemi cantare e mi difenderò.Ed ora per finire, scusatemi signori, sei nella lista, mi ci metto anch'io,lo so non so nessuno, Gerardo Carminelli,e Gargiulo, Gargiulo, ma vattene a fare.