Tu la mattina ti svegli alle sette, scendi in cucina poi fai colazione.
Le tue giornate di ventiquattro ore alternano il buio alla luce del sole.
Qui cinque gradi sono già tanti, per andare a scuola mi metterò i guanti.
La notte sembra durare una vita, arriva la luce.
Ma è già sparita, inuit, inuit.
Sento un tamburo che suona più forte.
Scaccia l'aria, scaccia l'aria.
Le tenebre, le ombre, la notte.
Danziamo in cerchio fra fuochi e sciamani, un coro di voci primordiali.
Oggi ritorna la luce del sole, mi sento un po' più felice.
L'inverno sembra finito oramai.
Giace dormendo sotto i ghiacciai.
Inuit.
Inuit.
Inuit.
Mio caro amico.
Vieni a vedere cosa succede tutte le sere.
Se l'orizzonte ti fermi a guardare, potrai vedere una nave volare.
Tra qualche anno io potrò pescare, andrò finalmente a conoscere il mare.
E per un'ora, per un'ora, per un'ora, per un'ora.
Un istante non mi sentirò il più piccolo.
Ma il più gigante.
Inuit.
Il più gigante.
Inuit.
Il più gigante.
Inuit.
Il più gigante.
Inuit.
Inuit.
Inuit.