E'
stato il diavolo a metterlo in croce,
l'ultimo lavoro prima del sadio.
Non fece troppo caso a quella voce,
che diceva in giro quello è come un dio.
Poi caso una sfortuna,
una cattiva sorte,
che diede alla disgrazia un poco di speranza.
Il povero diavolo fece del suo meglio,
non immaginava certo l'importanza,
che questa storia è solo un brutto affare,
solo un pagato troppo poco per questo lavoro.
Ho dato tutto senza fiatare a chi mi
chiedeva cosa potessi far per loro.
Uscirne pulito non è mai complicato,
è solo un errore di valutazione.
In fin dei conti io non ho mai rubato,
ho solo messo in croce delle persone.
Cambiate i tempi come le mutande,
lasciate le sentenze posteri e violenti.
Non dare peso ai fatti mai conventi,
nelle ragazze fragili,
su tacchi alvi.
Tu che parli molte lingue,
tu conosci il futuro,
approfitta del prossimo,
rimarrai solo.
Il povero diavolo è stato solo il primo,
di una serie di eventi senza molto culo.
Guardati intorno, rifatti gli occhi,
chi l'ha dovevato per andare in giro?
E chiedi se hai bisogno,
basta che non tocchi,
che qui costa tutto caro come un bel sorriso.
Era una signora giovane e spietata,
la regina dell'ussa maronna viziata.
Tu assomigli all'uomo che non m'ha meritata,
per questo con te sarò più cara e buona.
Ma la notte stanca il figlio meno,
e le citano a parte in un fin spavento.
Che la signora crede che sia scemo,
un altro povero diavolo,
vittima del suo tempo.
La trovo una con le tette al vento,
e miro al cuore come un tiro al segno.
Il buio non ha occhi ma porta consiglio,
ha lo spirito santo,
anche il padre e il figlio.
Aiuta,
chita,
aiuta,
salva i traditori,
non siamo tutti diavoli o confessori.
Chi vince, vince tutto, non ci sono pleni,
che a consolare gli ultimi saranno i primi.