Stavo seduto a quel tavolo
a tenerno una mano dal diavolo
che mi facesse girare quelle carte
scoprendo la chiave che mi aprisero le porte
e non c'è niente, tu lo sai
quella notte quando me ne andai
camminando lungo il fiume a Cheronte
che mi inghiotticelando le mie vergogne
ho preso in mano le mie carte temendo perché
fosse una mano vincente e l'ho consigliato
al mio vicino morte di non poter perdere
proprio più niente e non c'è lo sai anche tu
che quella notte giocai tutto per non pensarci
più e lo sai che non volevo vincere ma provare
cosa fosse perdere ancora ma
ho scommesso tutto quel che avevo
tutto ciò per cui andare un pochettino fiero
il mio orgoglio il mio tempo e i miei sogni
finché il mio corpo abbandonasse quei bisogni
e non c'è lo sai anche tu lo confidasti a quella nostra
notte nero blu che si portò via l'anima immortale
per fuorbiciarla ubriaca dentro ad un vitale