C'è una casa che dista un po' dal centro abitato.
Una bella casa nuova,
con i tetti spioventi e delle
impretenziose finestre alla Le Corbusier.
Due piani più tavernetta.
E tutto questo è spiegato nel cartello Vendesi.
Però non la vuole comprare nessuno.
È una storia molto triste.
Il proprietario è morto e ogni singolo spicciolo
del suo lavoro è finito in quella casa vuota.
Quando riuscì ad andare in pensione ed era
pronto al trasferimento nella sua reggia,
costruita nel paese natio,
si ammalò ad un cancro fulminante.
Il suo volere ultimo fu quello di morire nella casa.
Si trasferì assieme alla moglie e ad un
'efficiente infermiere filippino a Pianoterra.
Era estalte.
L'ammalato amava prendere il sole e gli sembrava di essere più forte,
o forse
era solo l'effetto dei farmaci per la terapia del dolore.
Delle volte gli sembrava di essere un bambino.
Poi si guardava con tutti quei tubicini, sentiva
i denti ballare in bocca e un sapore indefinibile schifoso,
ma anche buono.
Il filippino era sempre con lui ed era anche bravo con i capelli.
Gli aveva fatto un taglio
che non accentuava il disastro della chemia.
Dopo sei mesi il proprietario morì.
La moglie
tornò nel nord Italia ed il filippino sparì e basta,
dopo che per qualche tempo aveva curato,
efficiente fino alla fine,
le questioni rimaste in sospeso.
Tutti quelli che visitano la casa hanno la stessa impressione.
C'è un odore strano,
un odore che non sanno spiegare e che invade il Pianoterra.
È il fantasma.
Il fantasma
del proprietario si manifesta a tutti i possibili compratori.
Uno spirito mesto che riempie
di tristezza.
Seduto sulle scale,
si mette le mani sugli occhi e comincia a piangere.
Certi sono scappati via urlando,
altri,
più sensibili,
finiscono per empatizzare con lo
spettro.
Piangono assieme all'ectoplasma e poi se ne vanno via.
Le signore dicono alle
amiche,
mi sono fatta un bel piantino con quel fantasma.
La casa però non la compra
nessuno.
Gli agenti immobiliari come me non sanno cosa fare.
Sul dialetto di ingresso
nascono bei cespugli di finocchio selvatico,
ginestre e delle bacche,
che una volta aperte
si rivelano piene di sementi e di un liquido trasparente.
Il cartello vendesi è quasi
coperto dal verde dei
rampicanti e la casa non è più di nessuno,
nemmeno del fantasma.
In fondo lui ha vissuto solo al piano terra.
Il secondo piano resta un mondo sconosciuto.
A lui e a noi.