Nhạc sĩ: Gioacchino Rossini
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All'idea di quel meccano, forte non solo, così potente,un vulcano, un vulcano, la mia mente, già comincia, già comincia a diventarsi.Sì, ho l'idea di quel metallo, un vulcano, la mia mente, già comincia a diventarsi.Sì, ho l'idea di quel metallo, un vulcano, la mia mente, già comincia a diventarsi.A diventarsi, a diventarsi, un vulcano incomincia a diventarsi.Su, vediamo, su, vediamo di quel metallo qualche effetto, qualche effetto sorprendente del vulcano, del vulcano della tua mente.Qualche mostro, qualche mostro singolar, sì, del vulcano della tua mente, qualche mostro, sì.Sorprendente, sì, del vulcano della tua mente, qualche mostro, sì.Sorprendente, sì, del vulcano della tua mente, qualche mostro, sì.Voi dovreste travestirmi.Voi dovreste travestirmi.Per esempio? Da soldato? Da soldato. Sì, signore. Da soldato. E che si fa? Che si fa? Che si fa?Oggi arriva un reggimento. Oggi arriva un reggimento. È mio amico il colonnello. È mio amico il colonnello. Va bene. Ma e poi? Cospetto.Nell'alloggio col figlietto quella porta s'aprirà. Che ne dite, mio signore? Non vi pare? Non l'ho trovata?Che immensione, che immensione vecchione! Che immensione, che immensione prevpato!Che immensione, che immensione prefato, un perro frappato, un perro frappato inハppità.Sì, sì, che svenzione, che svenzione, preli palla, palla, palla, palla, palla, palla in verità.Che svenzione, che svenzione, preli palla, palla, palla, palla in verità.Pialo, Pialo, altra idea. Veda loro, veda loro cosa fa.Ubriaco, si, ubriaco mio signor si pingerà.Ubriaco, si, signore.Ubriaco, ma perché, ma perché, ma perché?Perché, dun, che poco in sé, che da labbrino cascaga.Il tutor, credete a me, il tutor si pinderà.Il tutor, credete, credete a me, il tutor si pinderà.Che invenzione, che invenzione!Che invenzione, che invenzione verrata!Che invenzione, che invenzione verrata!Dun, che?A law!A law!Andiamo da Barlodo.Ah, il meglio mi scordavo, il meglio mi scordavo.Dimmi un po' la tua bottega per trovarti dove sta.La bottega non ti sbaglia, guardi bene, eccola là.Numero quindici, amma romanza, quattro gradini, faccia te pianza, cinque parrucche nella vetrina, sopra un barcello, comata fina, mostra in azzurro, alla moderna.Questa è l'insegna, una lanterna, la senta a fallo mi troverà.Dico da rinviare nella vetrina, sopra in azzurro.Questa è l'insegna, una lanterna, la senta a fallo mi troverà.Cinque parrucche, una lanterna, la senta a fallo mi troverà.Ho ben capito.Or vada presto.Tu guarda bene.Io penso al resto.Di te mi fido.Solo all'attento.E mio caro figaro.Intendo, intendo.Porterò me con...La borsa piena.Di quel che vuoi, mai resto poi.Solo si dubiti che bene andrò.Che bene, bene, bene andrò.A che d'amore la fiamma io sento.Non c'è di dubbio che dico sento.D'amore insolito quest'alma accende.E di me stesso la dà amica.E' la fine delle momenti, delle momenti.A che d'amore la fiamma sento.In piatti d'argento e di contendenza.Ecco, vizio che in sé mi scende.Ecco, vizio che in sé mi scende.Tutte quelle d'aorturi insolito gestano a sc 101 center.D'artori insolito con questa amiche.E di me stesso l'ha tornita a mar.E di me stesso l'ha tornita.E di me stesso l'ha tornita...Ecco.E di me stesso l'ha tornita.Ecco.Ecco.Ma dormi qua, ma dormi qua, ma dormi qua.