Iko,
capello bianco e profilo definito
Io trasloco, lui lo fa su un solo dito
La cassa d'acqua pesa, allora chiama Iko
Iko,
Iko, Iko
Iko,
tutti i weekend pianta gli ombrelloni al lido
Di Maria Rosa lei lo tratta come amico
Che ombra grossa e strada sta arrivando
Iko, Iko, Iko, Iko, Iko
Ma c'è quel cosa che ognuno ignora,
c'è la A Digor piace stare da sola
Sarà che nulla è detto a nessuno ancora
Il viso con la cipria però migliora
Vorrei chiamarmi Nina o Martina ma tradisco le mani
Le mani, le mani
Io vedo in officina scontamina ogni mattina chissà i suoi baci
Allo specchio una fatina son bassina non arriva ai gerani
Gerani, gerani
Mamma, dorme il vento tira le paure tra le dita
Lo dico domani, si e lo dico domani
Tutti i suoi sogni lui li stende sopra un
filo Tra quella colpa e il pigiama già pulito
Coccia da morbidente perché piange Iko,
Iko,
Iko,
Iko,
Iko
Un uomo è mesto pure quando occupa il rigo Vive in silenzio,
agli altri gli farebbe schifo
La gente non è pronta allora resta Iko,
Iko,
Iko,
Iko,
Iko
La mamma colla sulle ginocchia il gatto
Le sa del figlio e non fa un passo
Ti rappia a morte il mondo e fa via lo
smalto Ma lui appena buio è già altro
Vorrei chiamarmi Nina o Martina ma tradisco le mani
Le mani,
le mani Io vedo in officina scontamina ogni mattina
E chi sei?
I suoi impaci Allo specchio una fatina son bassina
Non arrivo ai gerani Gerani, gerani
Mamma, dorme il vento tira le paure tra le dita
Lo dico domani,
si e lo dico domani