I musicisti di Ciampi parlavano da soliLo accompagnavano come un figlio che non vuole andare a scuolaMentre lui cantava i sospiri di una suoraCon l'anima a passeggio e un fiore in golaI musicisti di Ciampi lo amavano sempreMa da lontanoUna persona troppo strana e distruttivaLoro cercavano di tenerlo a badaCon i doppi turni e la domenica sportivaE allora a notte quanto me ne fotteE allora a notte quanto me ne fotteDi non dire di dover partireNotte che si scioglie nelle veneNotte di altre veritàE allora a notte quanto me ne fotteDi non dire di dover partireNotte che mi porce la sua manoNotte che mi sfuggiràMi sfuggiràE allora a notte quanto me ne fotteE allora a notte quanto me ne fotteMi sfuggiràMi sfuggiràE allora a notte quanto mi ne fotteMi sfuggiràE allora a notte quanto me ne fotteE allora a notte quanto me ne fotteUno che ride e mette a posto lo strumentoE' pieno lì con un bicchiere nelle maniE sa di fare appugnicon il vento e allora notte quanto me ne fotte di non dire di dover partire notte che si scioglienelle vene notte di altre verità e allora notte quanto me ne fotte di non dire di dover partirenotte che mi porge la sua mano notte che mi sfuggirà mi sfuggirànotte che mi sfuggirà