Stamattina ti ho rivisto ancora,
camminavi
dentro l'auto che guidavo sempre,
parti sempre senza marcia giusta,
ho cercato anche di salutarti,
la tristezza tutto un tratto e gioia,
ed un sole enorme già mi abbaglia,
e nascersi dopo quattro anni,
è difficile poi fare il punto,
e la vita
trovi in te anche spazioceano,
in
quel vuoto che in entrambi è un cosmo,
e puoi fluttuare nell'universo,
e puoi cercare di comprendere,
gioco a giro tondo con le ombre,
aspettando un tuo messaggio grande,
ti prego che l'inverno mi uccide,
per carità,
ho bisogno delle labbra calde,
e oggi il fuoco adesso non mi scalda,
dammi almeno il tempo di capire,
che tranno è finita,
sento un brivido di un non so cosa,
senza te non è più niente.
Trovi in te lo spazio anche l'oceano,
in quel vuoto che in entrambi è un cielo,
se ti dico forse è meglio tornare,
quando ormai ormai il fine non è scoperto,
basta il mare non è più niente, è più l'onda.
Poi ad un tratto tutto quanto passa,
la memoria lascia spazio all'ombra,
non è facile scordare.