favola d'estate bianca musica e sete suoni
C'era una volta un menestrello che strimpellava un
'antica frottola sotto il castello di Bianca Musica.
Il padre della fanciulla,
re Rigo IV,
si era appena risposato.
La nuova regina di Sonanza,
sovrana fascinante ma cattiva,
possedeva un fagotto magico a cui almeno una volta al giorno chiedeva
«Fagotto delle mie fantasie,
chi è la più bella delle melodie?»
«Sei tu,
mia regina,
la più bella melodia che ci sia»,
rispondeva ogni volta obbediente il fagotto.
«Il fagotto
?» «Così, Borbotto.
Maesta,
voi siete bella,
ma
Bianca Musica lo è ancora di più.»
A queste note di Sonanza,
cattiva più che mai,
pensò di vendicarsi.
Chiamò il menestrello di corte e in tono di lezione sentenziò
«Conduci Bianca Musica
nel pentagramma più buio e zittiscila
sotto una cascata di accidenti.»
Il menestrello
con una corata melodia, ubbidì alla regina.
Ma quando Bianca Musica lo supplicò di risparmiarla,
costui, sensibile com'era ad ogni bella melodia,
con affetto le cantò,
«Principessa,
non temete,
perché mal non vi farò,
ma fuggire voi dovete, se salvare vi dovrò».
Fu così che in un'ammirabile toccata e fuga,
nella notte,
Bianca Musica svanì.
La bella Principessa continuò a errare a lungo,
e complice un bel chiaro di luna,
riuscì a scorgere,
tra le intricate polifonie della partitura,
una piccola suite francese.
Vi entrò,
e ormai sfinita,
pose il capo su una delle piccole pause
che disordinatamente arredavano la stanza,
e con dolcezza si addormentò.
E si è svegliata più tardi dalla presenza dei sete suoni,
che danzarono con lei la sua triste ballata.
Nel frattempo,
però,
il fagoto magico,
trillando all'impazzata,
raccontò tutto a dissonanza.
Ella,
nel breve attimo di una semicroma,
si travestì in una vecchia canzone,
prese un
cesto di flauti dolci,
li cosparse di veleno,
e di buon ritmo andò in cerca dell'odiata
figliastra.
Giunta alla suite dei sete suoni,
dissonanza eccitata bussò alla porta.
Alla vista di bianca musica le porse,
senza esitare,
uno dei suoi flauti dolci,
invitandola a suonarvi una dolce enegna.
Alla ventesima battuta di quella cantilena,
proprio in un sol quarto,
la principessa cade a terra,
stonata.
Trattanto i sete suoni,
avvisati dagli ottavini,
abbandonarono immediatamente le prove d'orchestra
per raggiungere la loro suite.
«E' morta,
è morta!» risuonarono piangendo disperatamente.
Lì intorno,
una lunga fila di piazzette,
ma per fortuna!
Al galoppo di un bianco destriero giunse
improvvisamente un giovane pianista e compositore,
che nel vedere bianca musica distesa tra le note...
improvvisò una delle melodie più belle al mondo,
che suonava così...
D'incanto la principessa si ridestò,
aprì la partitura e,
in una semplice e magica tonalità,
la bianca musica, in bella musica, si tramultò.