Visto dalle friole e il vostro coro a cielo, da me salta come un ossido sonnero.
E già nei guagli mi avverranno pure me, a prenderci in armi e stupire.
Benvenuti al tuo lavoro, benvenuti al tuo vivire.
E che si, che vogliamo perdonare, perché sempre siamo forti per te.
A te provano te.
E che non le scontrassi un cuore, ma il tuo sabbietto lo portai.
E che nel giro che il tuo armo aiutava mai.
La mediocrità ha dato il cuore a sé e al tuo amore,
a la nocciola del tuo vero e proprio amore.
Vai, dai, vai,
la cosa andrà.
Dillo fiel, fiel, fiel, da tu di me.
Non lo so,
che oltre al maschile Dio
non ho che cuento le cose che
sempre, sempre mi arrendono.
Benvenuti al tuo lavoro, benvenuti al tuo vivire.
E che si, che vogliamo perdonare, perché sempre siamo forti per te.
A te provano te.
A te provano te.
E che il tuo amore mi faccia vedere.
A te provano te.
Grazie.
Grazie.
Grazie Mercedes.
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