Discoteca tangenziale, falene, fanale, finale col fele che dormeE strade morte, svolte a destra e rotonde, rombano gli alberi a cammeMentre gli altri pescano le ultime canne, io disegno un diagramma a canneStatistiche, sorte, mastice nelle palpebre, down e gomaneMi chiedo se sia lo stesso per un eroinomane, forse non ho il permesso di sentirmi simileParagone azzardato, nel mio malessere le sostanze non hanno mai interferitoNon ho il diritto di essere compatito, oppure additato e dotiato, oppure sopportato e copiatoDomani mattina sarò in piedi alle nove e un quarto, non esiste il momento in cui sono anneffiatoE non so bene cosa ho fatto e detto perché l'ho dimenticatoChi mi capisce, metafora è piccine, il party finisce, ti senti bruciareCome il tuo albero di Natale, la tua voce appare e scompareCome un albero di Natale, la qualità non ha il tuo nomeTi sveglierai sdraiato sulle poltrone, paragonato a bottiglie vuoteAntidolorifici, antidolorifici, questo è ciò che andrai cercandoCome stai vivendo il tuo down post festa, davvero mi interessaIo sono lucido più di una finestra aperta, la mia tristezza è complessaE completa, e compressa, e compresa, tra le pareti di lamieraPorta a casa, insieme a gente che non bada la stradaE parla dell'impresa compiuta, non sono un aspirante a suicidaNon ascolto ok computer, faccio bilanci a serata conclusaE mi chiedo scusa, ma non si era detto che avremmo messo su quadro il concetto di divertimentoChe ci saremmo baloccati con questo e con quelloChe avremmo contrastato con sinergia, l'idolatria della gente qualsiasiPer i divertimenti da svolgersi nei sabatiInvece siamo qui a compiangerci, nei miei infiniti plurali maiestàPratici, di come siamo stati fragili e fradici di poca influenzaDi come trabocchiamo di impudenza, ma non riusciamo mai ad usarlaE' come avere in tasca, solo monete da una dracmaLa differenza, tra il vostro impreciso distacco, e la nostra reale indipendenzaE' troppo sottile, troppo facile da negareTanto che potrebbe annegare nella tua bocca quando porti alle labbra il bicchiereMentre la stai per pronunciare, non hai scuseConosco chi riesce a bere o fumare, o manipolare la percezioneInfocare nell'espire della confessione, e con passione, e con gestione, e concessioneIl problema sta altrove, lo cercherò in un'altra situazioneDomani mattina alle ore nove, chiudo lo schema e sono in furgoneMi attacco al finestrino e rido con le persone, che si divertono ancoraNonostante sia finita la missione, la missione che devo fareE' che la depressione, per me dura al massimo un paio di mezz'oreE' assolutamente naturale, il fatto che io sia peggiore di te perché non voglio avere scuseC'è il rap che viene dalle strade, soprattutto da quelle per andare nei posti e per tornare nelle caseIo il divanoPiglialoChi è che c'ha le papelle?IoLì sopraGuardiamo qualcosaLo sapete cosa mi andrebbe proprio da dire io?Ritorno al futuro?NoTroppo bottaIo mi guarderei Twin Peaks, una puntataVoi avete visto?Dai con le musicazze, va beneL'ho visto l'ultimoAllora, metto suCazzo che fatica