Oh, giovane amante, ti è bastata una delusionePer perdere la fiducia in tutte quante le altre personeNon è forse la prova del fatto che credi di amare una sola personaMa in realtà, in persona la tua fiducia è nella societàIn ogni treccio scompaiono il fuori e il dentroIn ogni abbraccio le anime si mordonoDigerendo più di un eventoChi ha una fame da lupi si ritrova a dolulare alla lunaE tu credi sia solitudine se non la vivi con la paura di essere osservato alla TrumanMa ogni desiderio è moltepliceAttente donne a dire che l'uomo pensa una cosa solaPotresti anche convincerlo, dirigerlo dall'universo verso un versanteMa è l'amore stesso il crinale con la tensione più estrema e mutanteE uno sguardo non cimiranteTradisce pluralità oltre il desiderato ed il desideranteOgni storia d'amore ha più di una morte un quartoEd ogni primo genito il quartoIl cervello non pensa con il grande ma con un glandeSe continuo in onda anche la sponda più distanteIl facciullo sceglie fra le opzioni cosa far da grandeIl grande sa che solo le creazioni lo rendono più grandeSuperando ogni duale deficienteSolo un foglio e non un tronco può bruciareNon spegnersi lentamente così come un tronco emana più caloreSul crinale fra la cena e del rossoreL'immortale di Borghese nella LEFBrucia centomila volte l'uno e supera il nessunoPoiché ognuno ed ognuno è un blefSe stessi al gioco dei miei se stessiPerdere il gioco ed il rischio ed il crinale che li ha espressiE se li perdessiSe stessi al gioco dei miei se stessiSe stessi al gioco dei miei se stessi