Potrò mai perdonare a te che giri casacon la destaglia unta di macchie di doloredi avermi allattato al fiume del tuo marestampandomi sul viso la noce del suo colorePotrò mai perdonare a te che giri casac'erano i tuoi ricordi di libertà passatedi avere contrastato la mia spina dorsaleper paura che io non ti venissi ugualePotrò mai perdonare al vostro amore stancoil piacere segreto di una notte lontanache mi ha sbattuto in un mondo extravaginalesenza nemmeno chiedersi se preferissi nascereo la morte gloriosa di un aborto illegalePotrò mai perdonare a te ragazzo magroi pugni sul muso che mi hai dato per noiae per aiutarmi a crescere o per addrivarmi il nasoe per vedermi piangere proprio nel mio cortilePotrò mai perdonarti amico per sei annidi avermi ascoltato con un orecchio soloe tutto il mento nero fino a medel nostro mondo con cui sei diventato un bel fascista biondo, potrò mai perdonarviamici tutti quanti, l'amore e l'amicizia che non mi avete dato e questo mio sanguefragile, il mio povero disastro, la colpa ed il dolore di non essere maestro per nessunodi voi, nemmeno fratellastri, potrò mai perdonare a te ragazza piccola il bacio chehai preferito, gettare dal balcone quel bacio che mi hai voluto regalare, nemmeno il giornoprima della rivoluzione.Potrò mai perdonare a te ragazza grande di avermi adoperato per le tue gelosie, a tee alla tua città quel tramonto di vento in cui sono partito felice di bugia, potrò maiperdonare a voi mie poche donne di avermi sempre usato solo per stare bene come un guentodolce che asciuga una ferita aperta di paura.Come un liquore amato che però digestiva e digerisce la vita.Potrò mai perdonare al dio che non esiste di aver rovinato la mia adolescenza sedutosu una pila immenso di divisi.Donne *** e prova.Della sua inesistenza.Potrò mai perdonare alla gente perbene di avere amareggiato le mie bandiere rosse e diavere deriso sui muri della mia gioia l'immagine di lei che parla alla sua gente.Potrò mai perdonare a me stesso la mia rabbia immensa tempestosa crudele come un mare chetravolga le navi.Potrò mai perdonare a me stesso la mia rabbia immensa tempestosa crudele come un mare chetravolgono fuoghi pescatori che trovino il coraggio di volerlo tenere.Un mare che i loro doni non saprà perdonare.Non potrò mai ringraziarti compagna sconosciuta per il vino che hai offerto senza chiedermiil nome.Potrò mai ringraziarti compagna sconosciuta per il vino che hai offerto senza chiedermidi dolore o di male, di quanto sangue usciva dalla mia situazione.Potrò mai ringraziare anche te, compagno negro, per il rilogio che mi hai voluto regalare,come una sicurezza che la nostra differenza era un motivo in più nel doverci parlare.Potrò mai ringraziarvi, compagni sconosciuti, disponibili sempre a offrire amore e vino,sperduti in questo mondo, non a grandezza d'uomo e nemmeno di donna, e neanche di bambino,in provincia di un'unità che dovrà pur finire.Potrò mai ringraziarvi, compagni avviati.Vieni.Potrò mai ringraziarvi.