Alla ricerca di un tempo senza tempoChi ha un incubo ricorrente, chi invece vive in un incubo proprio perché non dorme per nienteMa a volte l'uomo fugge dagli impegni del giornoProlungando la notte, trovandosi ancora più stanco al loro ritornoE la mattina fa fatica a si irritare, integrarsi nella veglia, scrollarsi ridossoLa placenta onirica ed un sogno incompletoInterrotto al culmine come un divieto del realeImmaginare fino in fondo il suo segretoNeanche lo ricordi ma ne porti dietro l'eco che domina l'egoPoi c'è chi rincorre il tramonto, vuole riempire l'orizzonteIdealizza il mondo come uno sfondoMa non si arriva fino in fondoÈ il concetto di fondo che è poco profondoNon esisto, non insisto, anzi più di pluraleNon una somma di unità ma una diversità unificabile solo in modo parzialePer questo studio i miei sogni e faccio piccole scoperteCerte rischio di perdermi in ricordi a tane di termitiMentre sull'asfalto può sangre di oli, di gomitiE poche forme di vita usate come soprammobiliTogliti, frutto sta visione dentro nella dimensioneChe è chiamata sonno opposto alla vegliaEppure risveglio ogni visione, tutti i grandi artisti dei sogniLasciando giocarellare la nostra mente coi bisogniE nella veglia piccoli sogniFanno girare il mondoMa un mondo terribile è incubo di un dio che radorme il sordo e il drammaE che le nostre urla sono la fanina nannaMa un mondo terribile è incubo di un dio che radorme il sordo e il dramma
Đang Cập Nhật
Đang Cập Nhật