A te,
grave, che aggiomma duce, Aida!
Nulla sfuggiva al mio sguardo.
Da morti spruggi per Radames,
e i t'ama qui l'attendi,
dai paraola, figlia e tua rivale.
Razza intame,
abborrito,
è a noi il fatale.
Rivedrai le foreste imbalsamate,
le fresche valli nostri templi d
'or.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
— Perdo'i' confato'i' finiti! — No, piu' che tu!
In armia l'Asidesta e' il popolo nostro!
Tutto e' pronto giu'!
Vittoria a vo'te!
Solo a sapermi resto,
qual sentiani l'enemico seguira'!
Ciò che gli face'
O costrugete le nostre città!
O padre!
Spargete
il terror e le stragge e le morte!
Al vostro furore più freno non va!
O padre, padre!
Mia figlia ti chiami!
O mio don, il don, il don!
Fluti di sangue scorrono sulle città dei vinti!
E di là i negri
gvolgici
si levano le stinti,
chioditano e si gridano,
per te la patria muore!
Vito, Vito, amico mio!
Una alma orribile tra l'ombre e noi si appoggia,
tremola le scarne e braccia
sul capo tuo, Lemo!