Accompagnati che dico,
sull'attica c'è l'amico,
e da porta per quartiera a doso non se vede,
ma se vede tutt'orista,
e s'arrabba in finestra,
e capisce come bella,
a città per l'orchidella.
Come bella,
come bella,
a città per l'orchidella.
Mi dispiace sulla mente,
che l'orgoglio che sta accendendo,
se morti piccani,
i giorni per la mano che vedendo,
cantene le coscienze,
che non tenen rispetto,
come fa la piazzona,
quando c'è l'indolietto.
l'indolietto,
l'indolietto,
quando c'è l'indolietto.
l'indolietto,
l'indolietto,
quando c'è l'indolietto.
Ma da porta a Marcellina,
sempre che non viene fretta,
versi di Cignano a Matina,
quando il traffico permette,
che è permesso tutte cose,
non perché ti ritorni,
ma perché sei sempre fatta,
e sultana per di spiè.
Per di spiè, per di spiè, e sultana per di spiè.
Per di spiè, per di spiè, e sultana per di spiè.
Ma di spiè se sulla mente,
dall'orgoglio che sta accendendo,
se morti piccani i giorni,
non se vetti più scuone,
ma nessuno può fare niente,
se su qua ma canamella,
come è dolce,
come è bella,
a città con le cenelle.
Come è dolce,
come è bella,
a città con le cenelle.
Come è dolce,
come è bella,
a città con le cenelle.
Io canzongo musicante, e mi sento fortunato,
ma nessuno so ne canta,
che sta bella serenata,
e perché sono ammorata,
perché forse sono sonnata,
ma vorrei di come è bella,
a città con le cenelle.
Come è bella,
come è bella,
a città con le cenelle.